Oscar 2024 del cicloturismo, le vie pedalabili più belle d’Italia. Trionfa il Friuli Venezia Giulia.

La regione conquista il gradino più alto del Green Road Award con la ciclovia Pedemontana. Dalla Calabria al Trentino, dall’Appennino Ligure al Cilento, premi e menzioni speciali.

A meno di 48 ore dal 3 giugno, Giornata mondiale della bicicletta, il Friuli Venezia Giulia si aggiudica il premio 2024 per la migliore ciclovia d’Italia. La regione verrà premiata questa sera a Lucca durante la nona edizione del Green Road Award, l’Oscar Italiano del Cicloturismo, per la Ciclovia Pedemontana. Il secondo premio va alla Calabria per la Ciclopedonale della Val di Neto, mentre la Provincia Autonoma di Trento si aggiudica il terzo gradino del podio con la Green Road dei Fiori.

Un premio al turismo lento

Il Green Road Award viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi candidate dalle regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento e agli amanti delle due ruote. La giuria ha scelto tra le 25 proposte presentate da 16 regioni, territori e province autonome (ogni regione poteva presentare fino a due candidature). I premi sono stati assegnati alle ciclovie che hanno dimostrato di possedere criteri di eccellenza: dalla progettazione alla costruzione, dalla promozione alle attrezzature e alla segnaletica, senza dimenticare i servizi green offerti. Ma, oltre alle ciclovie che quest’anno hanno conquistato il podio, la giuria ha anche voluto premiare con una menzione speciale l’Appennino Bike Tour presentato dalla Regione Liguria, mentre Legambiente, co-promotrice dell’evento, questa sera premierà la Regione Sardegna, alla sua prima vittoria, per Il Cammino Minerario di Santa Barbara. Infine, il Premio Stampa e Comunicazione va alla Campania per la Via Silente.

Il premio in Toscana, tributo ai “campioni uscenti”

La proclamazione dei vincitori si terrà questa sera in Toscana, più precisamente a Lucca che, con Viareggio, ha vinto lo scorso anno il primo premio per la Ciclopedonale Puccini.

articolo da Repubblica.it

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