Pentedattilo…il paese delle “cinque dita”.

Sulla rupe del Monte Calvario sorge Pentedattilo, borgo misterioso e affascinante, frazione di Melito di Porto Salvo (Calabria). Abbandonato fino a poco tempo fa, l’antico borgo, considerato nel tempo il più suggestivo paese fantasma della Calabria, è oggi ravvivato da nuove attività commerciali e turistiche. Un bellissimo villaggio con leggende incredibili.

Monte Calvario:

Il paese prende il nome dalla forma della rupe del Monte Calvario: una mano gigante con cinque dita (dal greco pente, cinque e dactilo, dito). Proprio sotto questo monte venne costruito prima il Castello, e poi tutto intorno all’antico borgo, circondato da uno straordinario paesaggio naturale, meta ambita di escursionisti e turisti provenienti da tutto il mondo.

La sua fondazione risale al IX secolo, a difesa del territorio reggiano dalle incursioni saracene. Durante il periodo greco-romano Pentedattilo fu un grande centro economico e un importante centro militare. Grazie alla sua posizione strategica, dalla quale controllava le strade per raggiungere l’Aspromonte. Durante la dominazione dei Bizantini il borgo conobbe un lento declino, iniziato con numerosi saccheggi da parte dei Saraceni. Nel 1783 Pentedattilo fu gravemente distrutta da un terremoto, uno degli eventi che portarono al suo completo spopolamento. La popolazione continuò a spostarsi verso Melito Porto Salvo fino al Risorgimento, a causa delle continue minacce di alluvioni e terremoti. Proprio per questo motivo il vecchio borgo divenne frazione nel 1811.

Oggi le piccole case in pietra, circondate da fichi d’india, sono strutture di ospitalità diffusa e rappresentano solo una piccola parte di quanto si continua a fare per la rinascita di questo antico paese; artigiani e artisti hanno infatti occupato le nuove case e trasferito qui le loro attività: vi sono laboratori di legno, vetro e ceramica; è inoltre possibile ammirare il Museo delle tradizioni popolari.

Lo sapevi che?

Il borgo di Pentedattilo è uno dei borghi da cui rimase più affascinato lo scrittore Edward Lear: nel suo “Diario di un viaggio a piedi” scrisse una meravigliosa rappresentazione di come era nell’Ottocento. Fa quindi parte del sentiero denominato “Sentiero degli inglesi”, che attraversa tutti i borghi descritti dallo scrittore durante il suo viaggio in Italia.

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